La bronchiolite è un’infezione virale acuta delle vie aree inferiori .Colpisce soprattutto lattanti e bambini sotto i due anni di vita .
È causata nella maggior parte dei casi dal virus respiratorio sinciziale (VRS ),ma anche altri virus respiratori ne possono essere responsabili. L’infezione e l’infiammazione conseguente dei bronchioli ,le ultime e più sottili diramazioni dell’albero bronchiale, comporta ostruzione e quindi ostacolo al passaggio dell’aria nei polmoni. Tutti i bambini nel primo anno di vita possono andare incontro ad una forma impegnativa di bronchiolite , anche se i nati prematuri, i bambini affetti da cardiopatie congenite, malattie polmonari croniche, malattie neuromuscolari e immunodeficit sono maggiormente a rischio di una forma grave. Nei bambini più grandi decorre di solito in modo lieve. La bronchiolite è la principale causa di ospedalizzazione nel primo anno di vita, e circa il 70% dei bambini che hanno avuto la bronchiolite da VRS svilupperà broncospasmo ricorrente negli anni successivi, e quasi il 50% asma bronchiale.L’ infezione da VRS causa anche riacutizzazione di BPCO ( broncopatia cronica ostruttiva) negli adulti e anziani e polmonite interstiziale con distress respiratorio acuto nell’anziano o nel cronico. Il VRS è altamente contagioso e la sua diffusione nella stagione invernale (con massimo nei nostri climi da novembre ad aprile) ha un impatto pesante sui reparti di neonatologia e pediatria . Negli ultimi anni infatti in Europa e anche negli USA , eccetto che nel 2020 in piena pandemia, si è assistito a picchi epidemici di VRS rilevanti ,con insufficiente disponibilità di posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive neonatali e pediatriche. Il VRS ,come gli altri virus respiratori, si trasmette tramite particelle e goccioline rilasciate nell’aria quando una persona infetta respira, parla,tossisce o starnutisce ,o con il contatto fra le mani contaminate da oggetti e superfici infette ,e naso ,bocca ,occhi; il virus può sopravvivere a lungo sulle superfici come tavoli, cellulari, tastiere dei PC, giocattoli e maniglie delle porte. Il periodo di incubazione della malattia è di pochi giorni. In esordio è simile al raffreddore.Quando progredisce interessando le vie respiratorie inferiori fino ai bronchioli compare tosse, difficoltà respiratoria di grado variabile e difficoltà all’alimentazione nel piccolo bambino. Nella maggior parte dei casi non c’è febbre o è modesta. Il decorso può essere complicato da sovrinfezioni batteriche. Una prima infezione da VRS rende solo parzialmente immuni e quindi sono possibili reinfezioni , in genere più lievi. Attualmente non esistono terapie specifiche per la cura della bronchiolite. In caso di ospedalizzazione la terapia è di supporto,supplementazione con ossigeno e idratazione ev. ,secondo necessità. Nei casi più severi si ricorre alla ventilazione meccanica in terapia intensiva. Ciò si traduce in parecchi giorni di degenza ospedaliera e costi rilevanti. La prevenzione rimane dunque una misura cardine per questa patologia. Oltre alle misure non farmacologiche, sono oggi disponibili vaccini ed anticorpi monoclonali per la prevenzione .In Italia sono autorizzati due anticorpi monoclonali, palivizumab (Synagis) e nirsevimab (Beyfortus)e due vaccini, di cui uno destinato agli adulti (Arexvy)e uno destinato sia agli adulti che alle donne in gravidanza (Abrysvo).
Gli anticorpi monoclonali, sono anticorpi simili a quelli che produce il nostro sistema immunitario, ma realizzati in laboratorio.
L’anticorpo monoclonale Palivizumab,
disponibile dal 1999 ,necessita di somministrazione mensile intramuscolare per cinque mesi ed è stato riservato solo ad alcune categorie di bambini più fragili e più a rischio di sviluppare gravi quadri di insufficienza respiratoria in caso di bronchiolite da VRS. Ora il nuovo anticorpo monoclonale Nirsevimab, che ha una lunga emivita, è destinato a tutti i neonati per la protezione dal VRS durante la loro prima stagione epidemica ,e viene somministrato una sola volta nella stagione , per via intramuscolare. Non è un vaccino , ma un anticorpo che determina immunizzazione passiva specifica per il VRS legandosi alla proteina F sulla superficie del virus e impedendone così l’ingresso nelle cellule epiteliali delle vie aeree. Riduce le forme gravi di malattia nei neonati e piccoli lattanti per tutto il periodo della stagione a rischio e la necessità di assistenza medica e ricovero ospedaliero . Si è dimostrato sicuro ed altamente efficace negli studi pre- registrativi e secondo i dati di utilizzo sul campo .Nei Paesi che hanno già adottato questa strategia nella stagione 2023-2024 quali USA, Spagna, Francia , e unica regione in Italia la Val d’Aosta, si sono ottenuti risultati ottimi. Gli effetti indesiderati segnalati riguardano meno di un bambino su cento e sono di lieve entità (eruzione cutanea,arrossamento/dolore/ gonfiore in sede di iniezione, febbre ). Eccezionalmente, come accade per qualsiasi farmaco, possono manifestarsi reazioni allergiche immediate ( anafilassi) ; per questo ,come di norma , il bambino deve attendere 15 minuti prima di lasciare la sede dove viene somministrato l’anticorpo.
La PAT, tre le prime in Italia, ha dato il via a una campagna universale gratuita di prevenzione rivolta a tutti i bambini nati dal 1 aprile 2024 e fino al 31 marzo 2025 per proteggerli dal Virus Respiratorio Sinciziale. Per questo l’APSS nel corso del mese di ottobre manderà alle famiglie l’invito a recarsi nei centri vaccinali territoriali per la somministrazione dell’anticorpo ai bambini nati dal 1° aprile al 31 ottobre 2024, mentre i nati dal 1° novembre 2024 al 31 marzo 2025 potranno essere immunizzati direttamente nei punti nascita prima della dimissione .L’ immunizzazione è volontaria.
Le Società Scientifiche riunite nel “Calendario Vaccinale per la vita “ hanno raccomandato nel proprio position paper del febbraio 2023 che tutti i neonati e bambini alla prima stagione di VRS vengano protetti dal virus. I dati italiani raccolti in 5 diverse stagioni invernali evidenziano che l’88% dei ricoveri per VRS si sono registrate in bambini sani e nati a termine.In Trentino negli ultimi due anni 321 bambini sotto l’anno di vita, circa il 4% dei nati totali,ha richiesto ospedalizzazione per bronchiolite e di questi il 20%, 58 pazienti, è stato successivamente ricoverato in terapia intensiva neonatale (Dr . M. Soffiati , Direttore del Dipartimento transmurale pediatrico e dell’Unità operativa di neonatologia dell’Ospedale Santa Chiara di Tn ). In Italia la bassa mortalità associata a questa patologia è garantita dalla qualità delle cure territoriali, ospedaliere e intensive. La disponibilità dei posti letto nei reparti di neonatologia e pediatria e nelle terapie intensive è però limitata e viene rapidamente saturata mettendo in difficoltà il sistema assistenziale durante i picchi epidemici ,che ogni anno si ripresentano.
Si sottolinea inoltre che le misure di protezione personali (misure non farmacologiche) ,valide per la maggior parte dei virus respiratori , sono utili per ridurre la trasmissione del virus e non devono essere dimenticate. È importante :
arieggiare frequentemente gli ambienti dove si soggiorna; evitare il contatto ravvicinato con persone malate;lavare frequentemente le mani;evitare di toccarsi gli occhi, il naso o la bocca;seguire una buona igiene respiratoria e il galateo della tosse. Per la protezione dei più piccoli, come da raccomandazione pediatrica, è bene: usare la mascherina in caso di raffreddore quando ci si avvicina al bambino; in caso di raffreddore astenersi dal baciarlo ed evitare di toccarsi la faccia;
tenere in considerazione che il latte materno contiene anticorpi contro numerosi agenti infettivi , incluso il VRS;
lavarsi le mani con acqua e sapone o con un gel alcolico prima di toccare il bambino ;
tenere lontano il piccolo da altri bambini o adulti con il raffreddore; non fumare in casa. I pediatri di famiglia ,conoscendo ogni loro piccolo assistito , sono punto di riferimento , e presenza fondamentale e costante per gestione e consiglio sulla miglior gestione di ogni loro problema di salute ,così come in tema di prevenzione.