Dal 6 e fino al 18 novembre in Egitto si tiene la COP 27, la conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
La scelta della sede in un Paese il cui governo è criticato per il mancato rispetto dei diritti civili, ha comportato una sensibile riduzione della partecipazione di associazioni e movimenti.
ISDE ( Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) e FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) sono presenti assieme ad altre trenta organizzazioni e Global Climate and Health Alliance , la rete più vasta di città al mondo impegnate in azioni ed obiettivi concreti per il clima. Hanno elaborato un documento con proposte e raccomandazioni riguardanti i danni, le perdite, l’adattamento, la mitigazione e il finanziamento per far fronte alla crisi climatica.
Il cambiamento climatico è ormai sotto gli occhi di tutti. Basti ricordare che quest’anno, si è raggiunto un record di 700.000 ettari bruciati da incendi boschivi nella Unione Europea.
Il degrado ambientale ha un impatto sulla nostra salute e benessere e sulla nostra resilienza ai cambiamenti climatici.
Un caldo torrido ha causato in Europa circa 15mila morti nel 2022 durante i 3 mesi dell’estate. Siamo la regione (Europa)con il riscaldamento più rapido, stando al rapporto di questa settimana dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale .
Secondo il rapporto Lancet Countdown di ottobre 2022 la mortalità negli ultra-65enni a causa delle ondate di calore è aumentata nel periodo 2017-21 del 68% rispetto al 2000-04.
Si aggiungano a ciò gli effetti degli eventi estremi (incendi, inondazioni, siccità ), le malattie infettive correlate ai cambiamenti climatici, e le conseguenze di perdite economiche, disponibilità di cibo,etc.
Tra il 2020 e il 2100 sono previsti 83 milioni di decessi cumulativi correlati al riscaldamento e molte altre morti deriveranno dagli impatti indiretti dell’aumento della temperatura.
L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA ) rimarca come non siamo sulla buona strada per limitare il riscaldamento globale e che una transizione energetica incentrata sulle energie rinnovabili è l’unico modo realistico per rispettare il calendario 2030 e gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ,nonché una scelta strategica per migliorare la sicurezza energetica.
Con la Cop 26 di Glasgow non fu possibile un anno fa trovare un accordo definitivo per contenere l’aumento delle temperature globali medie sotto 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali, e oggi l’obiettivo degli 1,5 °C sembra irraggiungibile. In questo anno molti scenari sono cambiati . La crisi energetica , che rischia di far tornare indietro sulla limitazione dell’utilizzo dei combustibili fossili, e l’assenza di Cina e Russia alla Cop , che molto contribuiscono all’inquinamento globale, non fanno sperare in un significativo contrasto al riscaldamento globale.
ISDE e FNOMCeO da tempo impegnati sui temi dell’inquinamento ambientale , cambiamento climatico e loro impatti sulla salute , si appellano alle Istituzioni
affinché “Prendano in seria considerazione gli impatti sulla salute del cambiamento climatico e i benefici derivanti dall’adozione di misure ambiziose che, come dimostrano i report su clima, ambiente e mortalità nel nostro Paese, non sono più rimandabili». Le proposte specifiche di intervento su clima e salute sono state esposte congiuntamente tramite una lettera aperta, in cui è stata inoltre ribadita la disponibilità a un confronto che coinvolga il Presidente del Consiglio dei Ministri G.Meloni e Ministri competenti .Il tema è rilevante viste anche le prossime decisioni da prendere in tema di PNRR e per delineare quale sarà la risposta del nostro Sistema Sanitario alla crisi climatica. Molte questioni discusse alla Cop 27 si collegano alla Sanità del SSN : risparmio energetico, uso consapevole ed appropriato degli esami in medicina, conoscenza degli effetti del cambiamento del clima anche su patologie non letali, che incidono sui costi, per citarne qualcuna.
La politica climatica ,ribadisce l’OMS, deve ora mettere la salute al centro e promuovere politiche di mitigazione del cambiamento climatico che portino contemporaneamente benefici per la salute. Aiuterebbe a vivere su un pianeta con aria più pulita, acqua dolce e cibo più abbondanti e più sicuri, sistemi sanitari e di protezione sociale più efficaci ed equi e persone più sane. Le parole ora non bastano più perché quel futuro che temevamo è già qui e l’emergenza climatica è in anticipo sui tempi previsti e non basta impegnarsi a parole, occorre onorare l’impegno.