È cominciata anzitempo la stagione influenzale. I più colpiti in gran parte d’Italia attualmente sono i bambini, e non solo dal virus dell’influenza australiana (AH3N2),ma anche dal virus respiratorio sinciziale (VRS), virus parainfluenzali, enterovirus ,ecc. che danno interessamento delle vie respiratorie con vari livelli di gravità e necessità talvolta anche di ricovero, supporto d’ossigeno e ventilatorio.Ricordiamo che già l’autunno 2021 abbiamo assistito ad una circolazione aggressiva ed impattante del VRS e che l’infezione delle basse vie respiratorie causata dallo stesso ( bronchiolite) rappresenta la prima causa di ricovero nel primo anno di vita. Le reinfezioni da RSV sono frequenti anche a distanza di un solo anno dalla precedente, poiché l’infezione non conferisce immunità completa e permanente.
Ora, per i bambini, stiamo assistendo alla possibilità di tre infezioni da virus che circolano contemporaneamente : Virus dell’ Influenza , VRS, e Sars-CoV-2 (Covid) che non è scomparso.
I reparti di pediatria ,neonatologia e terapie intensive neonatali e pediatriche sono saturi, gli accessi in PS e negli ambulatori dei pediatri di famiglia ingestibili.
Durante l’emergenza pandemica le strutture per adulti hanno dovuto cercare di recuperare spazi, reparti, e quanto serve per poter assistere i pazienti da un punto di vista ventilatorio, ed ora sono le pediatrie sovraffollate a chiedere ospitalità ad altri reparti, ma non è la stessa cosa.
Tra i motivi di questa circolazione virale così impattante troviamo sicuramente la mancanza di precedenti esperienze immunologiche nel bambino e la relativa immaturità del sistema immunitario ,ma anche la partecipazione ad attività scolastiche, ludiche e sportive con conseguente rischio aumentato di contagio.
La ripresa frequenza per i più piccoli della comunità, quali asili nido e scuole materne favorisce una ampia diffusione delle virosi .
A ciò si aggiunga ll”allentamente delle restrizioni per la pandemia, ed anche l’abbandono delle buone pratiche .
Il Covid aveva modificato i comportamenti di prevenzione dei cittadini, ma ora si osserva un graduale ritorno ai precedenti : circa 4 italiani su 10 dichiarano di voler ricorrere alla vaccinazione antinfluenzale, ma c’è anche chi pensa che la vaccinazione sia inutile, circa il 42% della popolazione,perché afferma di ammalarsi poco o con sintomi lievi.
Bisogna però sottolineare che , per quanto riguarda il virus influenzale ,chi è infetto può risultare contagioso da uno o due giorni prima dell’insorgere dei sintomi e lo rimane per circa cinque-dieci giorni dall’inizio degli stessi : significa che il virus può essere trasmesso anche da persone apparentemente sane .
I soggetti con sistema immunitario debole e i bambini possono risultare contagiosi per un tempo anche più lungo.
Secondo i dati già diffusi il 2 dicembre , relativi alla settimana 21-27 novembre , dalla rete di sorveglianza InfluNet (costituita da medici sentinella che prevedono e monitorano il quadro, la sintomatologia, la circolazione del virus influenzale e il suo picco ) elaborati dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’istituto Superiore di Sanità si assisteva ad un aumento di incidenza in tutte le fasce di età, ma soprattutto fra i bambini al di sotto dei cinque anni, con 80.479 casi registrati nella settimana di sorveglianza ,e circa mezzo milione a partire da inizio sorveglianza.Nella settimana in corso l’incidenza è ulteriormente aumentata, rimanendo sempre maggiormente colpiti i bambini di età prescolare.
L’incidenza dei casi di influenza e sindromi similinfluenzali risulta ad oggi superiore a tutte le precedenti stagioni. Finora sono colpiti oltre 3,5 milioni di italiani di cui quasi 950mila nell’ultima settimana.
I virus che colpiscono le vie aeree si diffondono con particolare facilità tramite le goccioline di saliva che vengono prodotte con i colpi di tosse e gli starnuti, ma anche parlando, soprattutto negli ambienti affollati e chiusi. Questi , e l”influenza ne è un esempio, si trasmettono anche per contatto diretto con soggeti infetti, oppure attraverso utensili o oggetti.
Le buone pratiche imparate col Covid, quali lavarsi spesso le mani, indossare la mascherina nei luoghi affollati o in caso di sintomi anche lievi, la disinfezione delle superfici, l’areazione degli ambienti, sono importanti.Non si tratta di rinunciare alla vita sociale, ma di contenerla se necessario, per proteggere se stessi e rispettare gli altri.
La vaccinazione per l’influenza è al momento lo strumento di prevenzione più semplice ed efficace. Il vaccino è sicuro, ben tollerato e solo raramente provoca effetti collaterali severi.
Non contiene virus vivi, non può causare la malattia e diventa efficace dopo circa due settimane dalla somministrazione.
In Italia, il Ministero della Salute raccomanda la somministrazione del vaccino antinfluenzale a tutti i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni, oltre che nei pazienti di qualsiasi età con patologie croniche a rischio di complicanze in corso di influenza, ma non solo.
La guardia deve essere mantenuta alta anche per il Covid , perché il Sars-CoV-2 non è un’influenza : uccide ancora 4 volte di più
ed è la causa del 95% dei decessi negli ultrasessantenni.