Nell’ ambito del progetto “Conoscere per educare” il 23 marzo la Commissione Ambiente dell’ Ordine ha organizzato un incontro di aggiornamento sul tema dell’ inquinamento di aria acqua e suolo. Sono intervenuti il Dr. Toffol e la Dr.ssa Todesco due colleghi pediatri del Veneto dell’ Associazione Culturale Pediatri, esperti nel settore ed autori del libro “inquinamento e salute del bambino”, il Dr. Rizzello il dr. Pizzo della APSS e la Prof. Bozzini del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università di Trento esperta sulle normative europee sui pesticidi.
Nella pagina della commissione ambiente potete trovare le slides degli interventi, che vi invito a leggere con molta attenzione per comprendere la gravità del problema.
Il recente documento dell’ ONU “Global Environment Outlook” pubblicato il 13 marzo scorso riporta chiaramente che il 25% delle morti premature e delle malattie sono legate all’inquinamento: nove milioni di morti solo nel 2015, ed altri 1,4 milioni di persone che muoiono ogni anno per malattie legate alla scarsità o assenza di acqua potabile. Attualmente, il 33% degli alimenti commestibili prodotti nel mondo vengono sprecati e il 56% di tutti i rifiuti sono prodotti nei Paesi industrializzati” come riportato nel rapporto GEO-6. Dal protocollo di Kyoto (2005) le emissioni di CO2 invece che diminuire o stabilizzarsi sono aumentate. L’ uomo è responsabile del 95% dei cambiamenti climatici in atto.
«La salute degli esseri umani è in pericolo” è questo il risultato al quale sono giunti i 250 scienziati di 70 Paesi dopo sei anni di ricerche.
Il problema è mondiale e la nostra Provincia ne è coinvolta, basti pensare allo storico problema della SLOI a Trento (uno dei 48 siti di interesse nazionale per la gravità dell’ inquinamento), ma più di recente alla situazione critica dell’ aria con l’ eccesso di polveri sottili, l’ abuso di pesticidi ( seconda realtà italiana per quantità per ettaro), la presenza di discariche abusive (Sardagna, Monte Zaccon, Mezzacorona), il traffico di rifiuti ecc.ecc.
E’ un imperativo morale per i medici prendere coscienza della situazione, riconoscere precocemente le patologie correlate all’ ambiente, consigliare comportamenti idonei a ridurre i rischi e stimolare/collaborare con le istituzioni per prendere con urgenza provvedimenti adeguati al contenimento dei danni.
L’ incontro del 23 marzo è l’ inizio del percorso che proseguirà con la creazione di una rete di medici sentinella per l’ ambiente, analogamente a quanto accade in altre realtà sia italiane che europee.
Ricordiamoci che se la conservazione dell’ambiente è una priorità per ogni uomo per noi medici lo è maggiormente perché siamo consapevoli e responsabili dei danni per la salute che derivano dell’ inquinamento.