Questo il pensiero del nuovo Presidente dell’OMCeO Dr. Giovanni de Pretis .
Il Servizio Sanitario Nazionale si trova nel pieno di una crisi profonda: si assiste ad una disaffezione crescente dei professionisti, fra carichi di lavoro insostenibili ,rinnovi contrattuali mancati o ritardati , carente e inadeguata programmazione,episodi di violenza verso il personale e un sistema burocratico ipertrofico. I PS sono sovraffollati, i medici di famiglia sovraccaricati e così nella percezione dei cittadini il valore del Servizio Sanitario Nazionale come lo abbiamo conosciuto si assottiglia e con questo il significato della salute, non più
diritto fondamentale da difendere ma merce da comprare e vendere.
Anche in Trentino ,ha sottolineato il Presidente nelle interviste pubblicate sulla stampa locale ,mancano medici e infermieri. Servono assunzioni ed è fondamentale adeguare gli stipendi dei professionisti ,che in Italia sono fra i più bassi d’Europa. È altrettanto importante attirare e trattenere i migliori garantendo loro possibilità di crescita e sviluppo professionale, investendo anche in tecnologie e puntando sull’Università, una grande opportunità per la sanità trentina : quando si investe in ricerca e quando c’è “Università” c’è una ricaduta positiva sulla qualità del sistema sanitario, sulle cure e sulla salute.
Abbiamo bisogno urgente di punti sicuri in Sanità e uno di questi,basilare,è l’ospedale, un nuovo ospedale per Trento ,destinato anche ad accogliere le funzioni di sede universitaria della facoltà di medicina e nella cui progettazione i professionisti della salute dovrebbero essere precocemente coinvolti.Un ospedale “vecchio” è un problema per chi lavora ma soprattutto per i pazienti; la struttura datata e l’obsolescenza delle attrezzature inoltre ne condizionano negativamente anche l’attrattività.
Per migliorare è fondamentale sviluppare un’adeguata assistenza territoriale, che possa alleggerire il PS e gli ospedali, prossima al cittadino, ed è importante intervenire sulle liste d’attesa per visite e prestazioni specialistiche, ma anche sulla appropriatezza di esami, trattamenti e procedure per salvaguardare la qualità delle prestazioni e dell’assistenza. Per il paziente richiedere e sottoporsi ad un numero di esami e trattamenti superiore al necessario è inutile ,è uno spreco e può essere anche dannoso. È importante aumentare la consapevolezza dei cittadini sul valore del SSN , l’informazione basata sulle evidenze scientifiche per ridurre il consumismo sanitario e contrastare le fake news.
Non sempre fare di più significa fare meglio. Un sistema sanitario che funziona non è quello che si preoccupa solo di accelerare interventi e procedure, ma che affronta tutti i problemi e trova le soluzioni migliori per i suoi cittadini quanto ad equità, qualità e tempi dei percorsi di cura ed esiti di salute.
A cura di N.Comper