Il nostro obiettivo: in poco tempo dobbiamo fare molto
Qualità dell’aria.
Le nuove Linee guida dell’OMS.
Il 22 settembre 2021 state pubblicate le nuove Linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria.
Rispetto alle precedenti del 2005 vengono ridotti notevolmente i limiti per l’esposizione a lungo termine agli inquinanti più dannosi, soprattutto il particolato fine (PM2, 5) e il biossido di azoto (NO2), responsabili di danno accertato per la salute. L’OMS stima che ogni anno l’esposizione all’inquinamento atmosferico causi 7 milioni di morti premature a livello mondiale e provochi la perdita di milioni di anni di vita in salute. Per dare un’idea della portata drammatica del dato si consideri che da inizio pandemia le morti legate al Covid-19 sono state circa 5 milioni.
Le raccomandazioni dell’OMS sono basate sull’analisi di oltre 500 lavori scientifici da cui è possibile dedurre che l’esposizione prolungata anche a bassi livelli di inquinanti costituisce un pericolo per la salute umana e che non esiste una soglia minima sotto la quale non ci sia rischio. Negli ultimi 15 anni, che separano il nuovo documento dall’edizione precedente, sono stati prodotti infatti numerosi studi che documentano l’influenza negativa dell’inquinamento atmosferico sulla salute. Negli adulti la cardiopatia ischemica e l’ictus sono le cause più comuni di morte prematura attribuibili all’inquinamento dell’aria e stanno emergendo anche possibili relazioni per altre condizioni patologiche quali il diabete e malattie neurodegenerative. Un’ampia letteratura scientifica evidenzia la maggior vulnerabilità dei bambini rispetto agli adulti : tra i principali effetti sanitari dell’inquinamento dell’aria sono segnalati una ridotta funzione polmonare, asma, infezioni acute delle basse vie respiratorie e problemi di sviluppo neurocognitivo e neurocomportamentale. L’esposizione agli inquinanti atmosferici è dannosa già nel grembo materno e può essere causa di parto prematuro e di basso peso neonatale. Le esposizioni in età infantile si proiettano anche negli anni successivi rendendo l’individuo più vulnerabile durante tutto il suo percorso di vita.
Nel 2013 l’inquinamento dell’aria e il particolato sono stati classificati come cancerogeni dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Oms e nel 2015 l’Assemblea Mondiale della Sanità riconosceva l’inquinamento atmosferico come un fattore di rischio per le malattie non trasmissibili come cardiopatia ischemica, ictus, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, e cancro, ponendolo alla pari con altri ben noti come il fumo di tabacco e la dieta insana.
Riducendo i livelli di inquinamento si registrerebbe una diminuzione delle sopraddette malattie ed inoltre diminuendo le emissioni di gas inquinanti climalteranti ne risulterebbero ulteriori benefici per la salute.
L’OMS stima che il rispetto dei limiti introdotti dalle nuove linee guida permetterebbe di ridurre dell’80% il numero delle morti dovute ad inquinamento dell’aria. Inoltre , pur non vincolanti legalmente, per la prima volta le linee guida dell’OMS si rivolgono a tutti i Paesi del mondo con lo scopo di fornire ai decisori standard e obiettivi normativi per la gestione e il miglioramento della qualità dell’aria a tutela della salute delle popolazioni. Sarà difficile per molti Paesi, soprattutto a medio e basso reddito e gravati da alti livelli di inquinamento atmosferico, raggiungere tali obiettivi nel breve periodo e quindi sono stati inclusi dei target intermedi , con benefici per la salute graduali ma significativi.
All’uscita delle nuove linee guida OMS cento società scientifiche nazionali e internazionali hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiedono ai governi di attuare drastiche politiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. L’iniziativa è stata sottoscritta anche da nove società scientifiche italiane di epidemiologia, pneumologia, immunologia, neurologia e pediatria.
In Italia le morti dovute all’esposizione al PM 2.5 sono più di 50.000 /anno secondo l’ultimo rapporto 2018 sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente .L’EEA (European Environmental Agency) fornisce ogni anno una valutazione della qualità dell’aria : nella classifica delle città europee stilata in base alla qualità dell’aria misurata nel 2019 e nel 2020 sono molte le città italiane (situate soprattutto nella regione padana) che si collocano agli ultimi posti.
L’Italia ha in corso due procedure di infrazione da parte della Commissione Europea per superamento dei limiti di PM 2.5 e biossido di azoto. Una terza relativa al superamento continuativo dei limiti di PM 10 tra il 2008 e il 2017 si è conclusa a novembre del 2020 con una sentenza di condanna e conseguente sanzione. Gli attuali limiti di legge sono disattesi da diversi Paesi europei.
All’’Italia, che spesso non ha rispettato le regole europee sulla qualità dell’aria, sarà richiesto un grande sforzo , sollecitato anche da numerose organizzazioni di medici italiane.
DIFFERENZA TRA I VALORI PREVISTI DALLE LINEE GUIDA OMS E QUELLI IN VIGORE IN ITALIA
BIBLIOGRAFIA
WHO. INT WHO global air quality guidelines: particulate matter (PM2.5 and PM10), ozone, nitrogen dioxide, sulfur dioxide and carbon monoxide
Oms: “L’inquinamento atmosferico causa 7 milioni di morti premature ogni anno”. L’aria inquinata potrebbe anche aver contribuito ad aumentare il carico sanitario del Covid
EPICENTRO ISS.IT Inquinamento atmosferico e salute dei bambini: l’impegno di Oms e Iss
ILBOLIVE. UNIPD. IT. Oms :ridurre l’inquinamento dell’aria per tutelare la salute umana
Scienzainrete.it L’OMS riduce nettamente i limiti per gli inquinanti atmosferici
CODICE DEONTOLOGICO
Art.5 Educazione alla salute
Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva