Dall’ottobre del 2023 l’invasione militare di Israele a Gaza ha causato la morte di più di 45mila persone, soprattutto fra i civili. Gli attacchi in prossimità e contro gli ospedali e le strutture sanitarie di Gaza hanno devastato il sistema sanitario con effetti catastrofici , più delle bombe, causando perdite fra medici , infermieri e civili, danneggiando inoltre le strutture indispensabili per le tante emergenze.
Sappiamo che la distruzione delle vie di comunicazione , strade ponti ,rete ferroviaria, dighe ,l’ostacolo alla fornitura di farmaci e merci essenziali ,il danneggiamento delle infrastrutture di approvvigionamento elettrico ed idrico e di smaltimento impediscono o limitano fortemente l’assistenza medica ,incrementando ed amplificando il danno per la salute.
A causa dei conflitti le persone sono costrette a lasciare le proprie abitazioni , senza possibilità di poter accedere all’assistenza sanitaria anche per anni.
La sorveglianza sanitaria sulle malattie e i programmi di salute pubblica vengono interrotti e di conseguenza si allargano i focolai di malattie infettive trasmissibili e di quelle prevenibili con vaccini .Anche l’impossibilità di accesso all’acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie sono cruciali nella diffusione delle malattie infettive, così come le carenze alimentari e gli spostamenti.
La FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, ha espresso ,come già in precedenza ,tramite il Presidente F. Anelli una severa condanna per quanto sta avvenendo a Gaza e per l’uccisione recente di alcuni membri del personale medico e sanitario in un attacco aereo israeliano in prossimità della sede centrale dell’ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza.
“È sempre maggiore lo sgomento di fronte alle conseguenze di guerre che, per la loro ferocia e determinazione, sembrano non tener più in alcuna considerazione il valore della vita umana. Al punto di non rispettare neanche le Convenzioni di Ginevra, che impegnano i belligeranti a proteggere in modo particolare i malati, i feriti, i naufraghi, il personale medico, le ambulanze e gli ospedali”.
Non possiamo ignorare quello che sta avvenendo da troppo tempo .In un momento in cui ogni generico appello, per quanto autorevole ,e le tante petizioni che cadono nel vuoto e servono forse a placare qualche coscienza , che spazio rimane ?
“Chiediamo al Ministro degli Esteri Antonio Tajani di intervenire nei confronti del Governo israeliano per sottolineare l’impegno al rispetto delle Convenzioni di Ginevra e alla salvaguardia del personale medico e sanitario”(Dr. F. Anelli).
Servono anche altre azioni più incisive da parte delle Istituzioni nazionali ed europee affinché gli appelli non rimangano solo parole.