Il Covid sta correndo e la pressione sulle strutture sanitarie inizia a farsi sentire .
In questo momento siamo a 2000 morti al mese in Italia. Registriamo oltre un milione di positivi ufficiali e molti di più sono quelli che non si sono sottoposti a test , o a test ufficiali.
Oggi è stata diffusa dal Ministero della Salute una circolare sulle misure richieste per prepararsi nelle prossime settimane ” a fronteggiare un incremento della domanda di assistenza sanitaria sia a livello ospedaliero che territoriale, garantendo l’adeguato ampliamento dei posti letto di Area Medica e di Terapia Intensiva dedicati al Covid”.
L’impressione avuta fonora è che il superamento dello stato di emergenza ci abbia riportati ad una “normalità” in cui le comunicazioni e decisioni sono state e sono troppo spesso frammentarie , talvolta discordanti, e soprattutto tardive. Di fronte ad un’opinione pubblica comprensibilmente stanca si è scelto di allentare le restrizioni anti Covid e autorizzare comportamenti che hanno contribuito a far esplodere il numero di contagi, assieme all’ affermarsi di varianti dotate di particolare infettività ed immunoevasività, BA4 e BA5, che possono contagiare anche coloro che hanno già contratto la malattia . Questo è ciò che i medici possono constatare quotidianamente e che le statistiche sulla pandemia riportano attualmente : una situazione ancora gestibile, sebbene la pressione stia crescendo e tornino ad aumentare i casi di polmonite causata da SarsCoV2 che richiedono ventilazione assistita . La elevata circolazione virale concentra i suoi effetti negativi sui più deboli e fragili , ai quali dovrebbe essere riservata tutta la nostra attenzione . La minor pericolosità individuale delle attuali varianti porta certamente ad una diminuita percezione del rischio , ed è comprensibile che dopo due anni di restrizioni e sacrifici si cerchi sollievo in comportamenti più liberi, ma ciò non deve tradursi in negazione della realtà o valutazioni egoistiche : il pericolo , è vero , ora riguarda soprattutto soggetti anziani o affetti da diverse patologie , i cosiddetti fragili , ma la loro vita quale e quanta sia, ha valore , e dobbiamo ricordarlo. Ci richiama il Presidente Fnomceo Dr.F.Anelli : “La nostra libertà la paghiamo in termini di mortalità per i fragili”.
Essere responsabili in questo momento significa , per noi , proteggerli coi comportamenti individuali che ormai conosciamo bene, e per il Governo decidere in base a dati scientifici e solidi e comunicare ai cittadini in modo , chiaro , univoco e comprensibile su uso di mascherine al chiuso, sui mezzi di trasporto pubblico , a scuola, negli ambienti di lavoro, su vaccini e strategie vaccinali, profilassi farmacologica, test, quarantena, monitoraggio. Significa anche efficientarsi per adeguare gli edifici pubblici , scuole in primis , per quanto riguarda la ventilazione degli ambienti per la riduzione del rischio di contagio, e procedere alla riorganizzazione sanitaria del territorio .Non possiamo aspettare e vedere “quello che succederà in autunno”, lo abbiamo già visto.