A Natale è consuetudine addobbare la casa anche con piante come vischio,agrifoglio,stelle di Natale,rose di Natale. Sono belle,fanno atmosfera ,evocano ricordi,sono tradizione e un po’ magia.
Il vischio così bello, elegante e romantico è una pianta semiparassita,soprattutto di conifere e di alcune latifoglie.Le sue bacche bianche e lucenti contengono i semi e una polpa gelatinosa e vischiosa, da cui il nome. Il “vischio” era usato anche per catturare gli uccelli,come una colla da cui è difficile liberare le zampe; d’altronde usiamo il termine anche per riferirci a situazioni da cui ci lasciamo catturare ed abbiamo difficoltà a districarci o a personalità dal cui “abbraccio”non è sempre semplice fuggire , rimanendo appunto invischiati. Qui l’aspetto romantico un po’ si appanna ,ma invece no perché il vischio era considerato dai Celti pianta sacra, che si sviluppa e cresce fra terra e cielo, pianta dell’amore e della fertilità e dalle virtù medicinali ; ancora oggi è ritenuta di buon augurio soprattutto per salutare l’anno nuovo , magari baciandosi sotto i suoi rami secondo la tradizione delle popolazioni scandinave. Anche presso i Romani il vischio era simbolo di pace,fertilità e amore.Veniva appeso alle porte a fortuna e protezione della casa e della famiglia.
Il vischio ha proprietà sedative, ipotensive, antinfiammatorie,diuretiche e depurative, nonché antitumorali, oggetto queste ultime di dibattito e ricerche. La sostanza viscida delle bacche in forma concentrata e a dosi ingenti può causare un’intossicazione importante caratterizzata da ipotensione, confusione mentale ed allucinazioni. Il suo impiego in campo erboristico e fitoterapico non è consigliato.
L’agrifoglio coi suoi frutti rossi che contrastano col verde delle foglie è molto decorativo.È una pianta “magica”secondo la tradizione celtica e germanica. Il bel colore rosso ci fa pensare al calore e alla vita dopo il freddo e grigiore invernali. Secondo la tradizione cristiana le foglie spinose della pianta simboleggiano la corona di spine di Cristo e le bacche rosse richiamano alle gocce di sangue sulla sua fronte,provocate dalle punture. Ha proprietà medicinali diuretiche, febbrifughe e lassative ma è raramente usato in fitoterapia a causa della sua tossicità per stomaco e intestino,cuore e sistema nervoso.Le sue bacche e foglie possono dare nausea, vomito, diarrea, sonnolenza e in casi rarissimi convulsioni.
La stella di Natale, che porta gioia e colore in tutte le nostre case, è pianta di origine messicana,forzata a diventare rossa in serra ,dove si fingono luce e calore dell’inverno centroamericano. È venuta di moda come pianta natalizia dopo gli anni ‘60 .Precedentemente il primo fiore invernale che rappresentava il Natale era l’Elleboro ( rosa d’inverno o rosa di Natale) un fiore selvatico , bellissimo e con un fogliame meraviglioso.L’Elleboro è molto velenoso , avendo proprietà cardiotossiche simili a quelle della digitale ed è anch’esso circondato da leggende e miti. I Greci antichi lo utilizzavano per avvelenare le armi ed i pozzi d’acqua usati dai nemici.Nel Medioevo era la pianta delle streghe, pianta magica usata per fatture ed esorcismi ma anche per curare scompensi cardiaci e per sanare la follia. Il bel nome di questa pianta, rosa di Natale , viene dalla leggenda che la narra come fiorita presso la grotta di Betlemme dalle lacrime di una pastorella, addolorata per non avere alcun dono da portare al Bambino.
La stella di Natale invece produce perlopiù irritazioni cutanee dovute al contatto con la sua linfa. In caso di assunzione accidentale è possibile un edema della lingua con difficoltà di deglutizione mentre il contatto con gli occhi può causare lacrimazione, bruciore e arrossamento.
Quando queste piante sono utilizzate a scopo ornamentale la probabilità di esposizione a rischi importanti è molto bassa. Occorre prestare però attenzione ai bambini quando le si usi per decorare la tavola o per altri addobbi in casa.Se si ha il sospetto che un bambino sia venuto in contatto con una pianta velenosa, bisogna lavare prontamente la pelle con acqua corrente; idem in caso di contatto con gli occhi che vanno sciacquati per molti minuti con acqua fresca.In caso di ingestione o se il bambino ha morso o succhiato una pianta velenosa è importante togliere dalla bocca gli eventuali residui,sciacquarla ,chiamando il centro antiveleni per consulenza e se i sintomi sono tali da richiedere accesso al pronto soccorso è bene portare anche la pianta per una corretta identificazione.
Queste piante natalizie sono velenose anche per i nostri animali di compagnia, gatti e cani, che pur non essendo erbivori potrebbero esserne attirati. Se mangiate in qualche loro parte possono provocare in questi animali intossicazioni anche gravi: vomito e problemi respiratori , allucinazioni ed attacchi epilettici.
Ma non rinunciamo per questo all’atmosfera e alla gioia natalizia, ai significati più belli di piante e fiori, alle leggende che parlano al cuore di tutti e alle nostre tradizioni . Basta qualche attenzione e poi baciamoci pure sotto una ghirlanda di vischio ,che immaginiamo essere appesa alta su una porta , perché porta bene e soprattutto fa bene a tutti e soprattutto al cuore.
Florario: miti, leggende e simboli di fiori e piante, di Alfredo Cattabiani.