Trento, 28 maggio 2020
L'ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI E LA PANDEMIA
Gentili Colleghe, cari Colleghi,
durante la Grande depressione, Franklin D. Roosvelt ammoniva: “Assumi un metodo e perseguilo. Se fallisce, ammettilo con franchezza e provane un altro. Ma, in ogni modo, tenta qualcosa”.
E’ con questo spirito che l’Ordine dei Medici ha affrontato la dura battaglia del virus SARS-CoV-2 sostenendo medici e odontoiatri a difesa della salute e della vita dei cittadini, in una situazione in cui nessuno era preparato ad un evento così stravolgente.
Questa è la ragione d’essere dell’Ordine e in forza del suo ruolo, il Consiglio, fin dall’inizio della pandemia, si è preoccupato di dare il suo contributo e di attivarsi con proposte e idee per aiutare nelle scelte i responsabili della politica sanitaria. Sulla base dell’andamento del contagio e anche dell’esperienza altrui, si è battuto per la protezione dei medici e per la loro sicurezza sul posto di lavoro e ha insistito nel sollecitare interventi per il contenimento della diffusione del virus non mancando anche di riprendere azioni che riteneva poco efficaci o di invocare scelte più chiare e incisive.
A testimonianza sono le lettere protocollate inviate alle autorità competenti, sempre discusse e condivise da tutto il Consiglio che per altro, fortemente scosso e preoccupato per l’elevato tasso di mortalità che registrava la nostra Provincia, si è sempre dichiarato disponibile alla collaborazione.
Nessuna di queste lettere ha ricevuto risposta, se non offese che hanno colpito tutti noi medici, che abbiamo agito unicamente nell’interesse esclusivo della salute dei nostri concittadini e, soprattutto, hanno amareggiato quei colleghi che in questo frangente si sono spesi al massimo, senza badare alla propria incolumità personale.
Il Consiglio comunque ritiene prioritario perseguire una modalità di collaborazione tra le Istituzioni, che è l'unica strada per mettere in sicurezza la nostra Provincia, la nostra gente, da uno stress test di così ampia portata.
Dobbiamo tentare questa via a tutti i costi, che non è via di compromesso, ma di unione, perchè solo così si vince questa battaglia, sempre pretendendo il dovuto rispetto per l'autonomia e l'indipendenza dell'Ordine. |